Russia: 19° Forum islamico internazionale sottolinea l'urgenza della situazione a Gaza
La città di Mosca ha ospitato la diciannovesima edizione del Forum internazionale Russo-Islamico.
All'incontro, tenutosi martedì nella moschea principale di Mosca, hanno partecipato personalità religiose, ambasciatori e funzionari politici di 18 paesi.
Intervenendo all’evento, Ravil Gainutdin, presidente dell’Amministrazione religiosa dei musulmani della Federazione Russa e del Consiglio dei Mufti di Russia, ha affermato che la creazione di uno stato palestinese è la chiave per porre fine alla violenza e promuovere pace duratura e stabilità nell’Asia occidentale.
Gainutdin ha approfondito ulteriormente le complessità della situazione palestinese, sottolineando le sue origini storiche e il conflitto prolungato di 76 anni che ha provocato la perdita di 100.000 vite umane e lo sfollamento di diversi milioni di persone, ha riferito l’Agenzia Anadolu.
Il presidente del Consiglio dei Muftì di Russia ha ricordato la terribile situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove i feroci attacchi israeliani dal 7 ottobre hanno ucciso più di 18.000 palestinesi, soprattutto donne e bambini.
Sottolineando l'imperativo di una soluzione politica, Gainutdin ha messo in guardia contro il perpetuarsi della violenza, avvertendo che potrebbe incitare ulteriori conflitti.
Gainutdin ha sottolineato la posizione della Russia a favore della creazione di uno stato palestinese indipendente entro i confini del 1967, con capitale Gerusalemme est.
Presente all'incontro anche l'Hojjat-ol-Islam Hamid Shahriari, segretario generale del Forum mondiale per la prossimità delle scuole di pensiero islamiche, il quale ha posto l'accento sulla giustizia come valore sociale fondamentale, sottolineando l'importanza della questione palestinese come massima priorità per il mondo islamico.
Anche l'Ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali, ha denunciato la brutalità del regime israeliano, che dura da oltre settant'anni, come una macchia sull'umanità. Jalali ha esortato le organizzazioni internazionali ad assumersi le proprie responsabilità nell'affrontare la situazione a Gaza, sottolineando che non esiste giustificazione per l'uccisione indiscriminata di civili indifesi.
Abdel Hafiz Nofal, l’ambasciatore palestinese a Mosca, ha ricordato i 75 anni di occupazione israeliana delle terre palestinesi, affermando l’incrollabile determinazione di ogni palestinese a rimanere nella propria patria nonostante i continui attacchi israeliani.
Inoltre, i partecipanti hanno sottolineato la necessità della creazione di una carta interreligiosa che comprenda i valori spirituali tradizionali dell'umanità, in contrapposizione con i disvalori rappresentati dal modernismo come il laicismo estremo, la minaccia alla famiglia tradizionale, le teorie gender, ecc.
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