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Le Surah del Corano - 90

Surah Al-Balad: il prerequisito per raggiungere la massima felicità

17:15 - July 04, 2023
Notizie ID: 3489225
Tehran-Iqna- Gli esseri umani hanno un obiettivo finale per la loro vita che è quello di raggiungere la felicità piena e duratura. Questo è un obiettivo comune, ma le persone scelgono modi diversi per raggiungerlo

Surah Al-Balad, il prerequisito per raggiungere la massima felicità

 

Gli esseri umani hanno un obiettivo finale per la loro vita che è quello di raggiungere la felicità piena e duratura. Questo è un obiettivo comune, ma le persone scelgono modi diversi per raggiungerlo.

Secondo un versetto della Surah Al-Balad, però, c'è un prerequisito per raggiungere la felicità.

Al-Balad è la 90° Surah del Corano. Ha 20 versi ed si trova nel 30° Juz' (sezione) del Libro Sacro.

È una Surah meccana (rivelata al Profeta Mohammad alla Mecca), la 35° rivelata al Santo Profeta (Che Dio benedica lui e la sua famiglia).

Il termine Balad significa terra e città. Nel primo verso, Dio giura sulla Balad, riferendosi alla città della Mecca, e da qui il nome della Surah.

Il tema principale della Surah Al-Balad è il fatto che gli esseri umani, dal momento della nascita al momento della morte, non raggiungono piena felicità, conforto e serenità senza attraversare difficoltà ed avversità, e che la piena felicità senza dover affrontare difficoltà è possibile solo nell'aldilà.

La Surah inizia con Dio che giura sulla Mecca, indicando la santità e il grande status della città. Quindi sottolinea le difficoltà presenti nella vita umana: "In verità abbiamo creato l'uomo in fatica e lotta". (verso 4)

La Surah indica anche azioni come la liberazione degli schiavi, l'aiuto ai poveri e il prendersi cura degli orfani come alcune delle azioni più nobili che gli uomini possono compiere.

Dio in questa Surah descrive i giusti come i "Compagni della destra" e i malvagi come i "Compagni della sinistra".

Il capitolo inizia con l'espressione "La Uqsim" e nel versetto successivo si riferisce alla presenza del Profeta Mohammad (SW) alla Mecca. La maggior parte dei commentatori del Corano ritiene che "La Uqsim" indichi che Dio giura sulla Mecca a causa della santità del luogo e della presenza del Santo Profeta (SW) in essa.

Altri invece si attengono al significato letterale, ritenendo che con il passo "La Uqsim bi Haza al-Balad" il Corano intenda biasimare i miscredenti affermando "come si può giurare sulla Mecca quando loro (i miscredenti) non hanno rispetto per il Santo Profeta (SW) in questa città".

Essi confrontano questo versetto con il versetto 75 della Surah Al-Waqeah: "Non ho bisogno di giurare sul tramonto delle stelle". Nell'era della jahilliyah, prima dell'avvento dell'Islam nella penisola arabica, la gente prestava giuramento sulle stelle. Dio, nel versetto 75 della Surah Al-Waqeah, lo ha proibito. Anche nella Surah Al-Balad è stato esposto questo concetto, sottolineando  che i miscredenti della Mecca rispettano la città ma non il Santo Profeta (SW).

Si può dire che il versetto 3 "(Giuro) sul grande padre e il suo nobile figlio" sostenga questo punto di vista. Alcuni interpreti ritengono che questo versetto si riferisca ai profeti Abramo e Ismaele.

Il versetto 4 , In verità abbiamo creato l'uomo in fatica e lotta", è correlato al verso precedente in quanto mostra che così come ci sono molte avversità sulla via per raggiungere la Kaaba alla Mecca, essistono molte difficoltà anche sulla via per raggiungere Dio.

Il verso vuole sottolineare che il prerequisito necessario per raggiungere una felicità duratura è attraversare ostacoli e sopportare difficoltà.

 

 

 

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